come nasce un quadro
 
 
Devo fare una premessa; 
ultimamente a diversità di quanto facevo prima, per realizzare un quadro naturalistico, cerco di utilizzare mie fotografie, quindi esco in montagna personalmente a  fotografare gli animali che mi interessano, e cerco di ritrarli in un comportamento più naturale possibile
 
prima di tutto preparo il supporto ove andrò a dipingere, in questo caso, si tratta di un compensato dello spessore di mm8, stendo due mani fronte e retro di fibronite/cementite di colore bianco, dopo di che con carta abrasiva la rendo liscia e tolgo completamente la polvere che solitamente si va a formare dopo averla carteggiata. poi con una matita (importante per non sbagliare proporzioni e dimensioni) traccio la sagoma del soggetto scelto, in questo caso un vecchio camoscio al momento dell’estro, e schizzo anche ove questo si trova, terreno, neve rocce, non devono essere estremamente precise ma importante segnare zone scure, come crepe nella roccia o rami o tutto quello che deve risaltare rispetto al resto
 
quadro finito
 
Dopo aver tracciato il soggetto, incomincio a colorarlo, con colori medi, in modo particolare in quei colori chiari del viso, in modo tale che alla fine dell’opera si possono mettere ulteriormente colori finali chiari, massimi scuri e massimi chiari, di solito inizio dalla faccia, ma non è sicuramente una regola per tutti, io preferisco così.
Logicamente è estremamente importante se si vuol fare pittura naturalista essere precisi nella realizzazione, sia nelle proporzioni, sia nell’anatomia del soggetto, altrimenti si corre il rischio di trovarsi con animali sproporzionati o malformati, quindi prima di tutto conoscere bene l’anatomia dell’animale che si intende ritrarre.
Quindi in questo caso, l’allineamento degli occhi, delle corna, orecchie eccetera. Sgggggg 
sssss
Dopo aver abbozzato la faccia, si passa al riempimento del resto del corpo, dando anche un aspetto tridimensionale, nel viso nell’addome e posteriore dell’animale,
Cosa importante sempre di non esagerare con i colori scuri e chiari, altrimenti come poc’ anzi detto non si riuscirà dare gli ultimi ritocchi, molto importanti per rendere vivo l’animale.
Spesso si vedono dipinti di animali opachi, senza vita, con corpi enormi e gambe piccole o occhi enormi rispetto alla faccia, ricordatevi che anche se molti non conoscono gli animali, basta solo uno attento a capire gli errori, quelli rimangono per sempre sulla tela.  
Dopo aver dato una forma più o meno reale, si passa al paesaggio attorno, riproponendo le parti più incise, rocce sporgenti, ombre, zone scure dell’erba o della neve e via dicendo, dopo questo livello si passa a quello superiore, che è sia il più difficile ma anche quello che vi fa dar vita al soggetto, si curano i muschi sulla roccia, i licheni, gli arbusti e poi il pelo dell’animale, lucido e brillante in alcuni punti, il lucido delle corna e il blu viola della lingua, e poi il risultato lo noterete da voi.
 
vecchio becco di camoscio realizzato su tavola 50x70 ad olio
nell’anno 2012